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DA MARGHERA ONLINE: INAUDITO! Roma vuole fermare il referendum!

Ultimo Aggiornamento: 20/07/2012 05:25
28/03/2006 13:43
 
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Incredibile.

Vi alleghiamo tempestivamente l'estratto della notizia, riportata oggi in anteprima dal Corriere Veneto, relativa al parere negativo del Ministero dell'Interno sull'ammissibilità formale del Referendum Consultivo Comunale sul Ciclo del Cloro, allo scopo di allertarvi tutti sulla necessità di mobilitarci immediatamente a difesa del referendum.

Il parere è stato richiesto al Prefetto dai presidenti delle commissioni consiliari competenti, Paolino D'Anna e Giorgio Chinellato, alcuni giorni prima di ricevere la diffida formale da parte della Filcem-Cgil di Venezia (rappresentata dall'avv. Azzalini). Il Prefetto ha quindi inoltrato la richiesta di parere al proprio ministero di afferenza, che ha ratificato tramite le sue due direzioni "autonomie" e "servizi elettorali" la sua conclusione, che il Prefetto a comunicato ieri mattina al Sindaco Massimo Cacciari.

Le valutazioni sull'ammissibilità vengono effettuate dopo oltre un anno dalla consegna delle 12.625 firme, dopo una serie di incomprensibili ritardi formali (lo statuto indica con precisione un mese di tempo per arrivare al voto in consiglio, mentre abbiamo già superato i sei mesi!). Le valutazioni di ammissibilità avrebbero peraltro dovuto essere effettuate alla consegna dei moduli vidimati nel momento della richiesta di indizione nell'autunno 2004, non certo ora - anzi la consegna stessa è la conferma che il referendum era già stato ritenuto in qualche modo ammissibile dagli organi comunali deputati.

Traspare la scarsa autonomia e capacità decisionale dell'amministrazione comunale dimostrata dalla richiesta di indicazioni al governo centrale su decisioni così rilevanti per la salute locale dei cittadini veneziani. Governo che poi decide per tramite del suo ministero dell'interno - non certo ministero competente in termini di salute ed ambiente. In un trasferimento continuo di competenze tra locale e nazionale con il solo scopo di impedire ai cittadini di esprimere la propria opinione sulla permanenza di produzioni di dimostrata pericolosità e dannosità per la salute come quelle del ciclo del cloro. A totale dispregio di un istituto di partecipazione democratica, quale è il referendum, per il quale ne viene garantita l'esecuzione solo ove vi siano immediate ricadute convenienti per i diretti amministratori (leggasi: referendum per la moltiplicazione degli organi amministrativi ...).

Inaudito. Il segnale è estremamente negativo per la tanto decantata democrazia delle nostre istituzioni.

Norme e leggi sembrano totalmente ininfluenti quando ci si avvicina ad un contesto che sembra "intoccabile" come è per il paradigma che vuole Porto Marghera territorio destinato a perpetuare senza limiti temporali né vincoli sulle produzioni rischiose il proprio degrado ambientale e sanitario - degrado cui ovviamente è strettamente collegato quello industriale e produttivo: chi mai vorrà investire in un territorio "marchiato" da rischio chimico ed inquinamento pesante? Provate a leggere più avanti nello "speciale" riportato quanto sviluppo e quanta occupazione si è generata a Tolosa dopo il terribile incidente del 2001.

Trattandosi di un parere, va detto che questo non è vincolante per l'amministrazione comunale, ma è chiaro che tale parere (che ci informano essere molto dettagliato) influenzerà pesantemente le decisioni che dovrà prendere il consiglio comunale per l'indizione del referendum. Ora proveremo in ogni caso a verificare quanto espresso dal ministero, e stabiliremo le prossime azioni da intraprendere - la battaglia non si ferma, metteremo l'amministrazione comunale di fronte alle sue più importanti responsabilità - la tutela della salute dei cittadini.

Alleghiamo alla newsletter la notizia citata e la lettera che specifica relativa alla diffida del sindacato.

Prossimi eventi
Mercoledì 5 aprile, alle ore 21, nell'ambito della consueta Assemblea, sarà presente un regista con i suoi collaboratori per effettuare riprese dell'Assemblea da inserire in un film su Porto Marghera e le battaglie per il rispetto dell'ambiente. Vista la situazione, è però opportuno che in tale occasione ci incontriamo tutti, partecipanti e simpatizzanti dell'Assemblea, per stabilire le modalità con cui reagire a questa grave ingerenza nazionale a discapito della nostra salute.

Verso metà di maggio è invece pianificato un evento organizzato dall'Assemblea di grande richiamo. A breve maggiori informazioni.

Cordiali saluti,

l'Assemblea Permanente contro il Pericolo Chimico

La presente è una newsletter a cadenza generalmente quindicinale trasmessa attualmente a circa cinquecento iscritti. L'Assemblea Permanente si riunisce ogni mercoledì sera nella Sala Municipale di Marghera sin dalla settimana dopo il grave incidente avvenuto a pochi metri dal serbatoio di fosgene all'impianto TDI di Dow Chemical il 28 novembre 2002 (il fosgene è mortale per inalazione anche solo in poche parti per milione). Sito web di riferimento (anche per le iscrizioni): www.margheraonline.it. Per informazioni o altro scrivere a: info@margheraonline.it.

NB: i dati personali utilizzati per l'invio della presente newsletter sono trattati in conformità del D.Lgs.196/2003 "Codice in materia di protezione dei dati personali". Nel caso in cui si desideri interrompere il ricevimento della newsletter oppure cambiare l'indirizzo di posta elettronica dove ricevere la newsletter si seguano le istruzioni del fornitore di servizio Domeus riportate in fondo al messaggio.

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Vincoli temporali e date del Referendum
(attenzione: il parere negativo del Ministero sull'ammissibilità del Referendum mette tutto in discussione)
Data consegna 12.625 firme al Segretario generale del Comune: 17 febbraio 2005
Data riattivazione procedura per il referendum: 29 settembre 2005
C'è quindi stato un passaggio ulteriore, la trasmissione da parte del Presidente del Consiglio Boraso Comunale al Sindaco, avvenuta il 30/11/2005, che però, leggendo lo statuto, non dovrebbe avere alcuna rilevanza. Nel senso che neppure tale trasmissione è avvenuta entro i trenta giorni indicati sotto, che però dovrebbero essere, da quanto si capisce, trenta giorni per arrivare alla pronuncia del consiglio comunale. Il Segretario Generale del Comune più volte ha evidenziato che tale vincolo temporale dei trenta giorni non è vincolante (nel linguaggio giuridico ciò perché è un vincolo ordinatorio e non perentorio perché non sono indicate le sanzioni nei confronti di un non rispetto delle procedure). D'accordo, ma ci vorrebber maggiore rispetto per i cittadini ...

Lo schema temporale dovrebbe essere il seguente:
proposta promotori --> 30gg (già ampiamente sforati!!! ad oggi sono passati esattamente SEI MESI!!!! ) --> si pronuncia (2/3 richiesto) il consiglio comunale su relazione commissione consiliare --> entro 90gg Sindaco indice referendum --> data entro range di 45gg (quindi dalla delibera del consiglio non oltre 4 mesi e mezzo).

Estratto dal Regolamento comunale
...
Art 9
Sull'ammissibilità della proposta, vista sia sotto il profilo sostanziale, sia sotto il profilo formale in merito alla ritualità della procedura seguita, si pronuncia il Consiglio Comunale entro trenta giorni dalla presentazione della proposta stessa, su relazione del Presidente della Commissione Consiliare competente.
Il presentatore ha facoltà, fino al momento de!la votazione dell'assemblea, di inoltrare ulteriori memorie e note illustrative.

Art. 10
La deliberazione del Consiglio Comunale che indice il referendum consultivo deve essere approvata con il voto favorevole dei 2/3 dei Consiglieri assegnati e deve precisare il quesito, espresso in modo sintetico e di facile interpretazione, da rivolgere agli elettori.
Entro novanta giorni dall'esecutività della deliberazione consiliare, il Sindaco indice il referendum e fissa la data della votazione con propria ordinanza, che deve essere emanata non oltre il quarantacinquesimo giorno antecedente la data della votazione.
Malandrine Girls
14/05/2006 10:32
 
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IMPORTANTE!!!
Da: "MargheraOnline.it"
A: "malandrine_girls"
Oggetto: Importante!!! Lunedì difendiamo i nostri diritti!!!


Questo lunedì 15 maggio 2006 alle ore 15.00 il Consiglio Comunale di Venezia, presso la sede del Comune a Mestre in Via Palazzo,
si esprimerà sul Referendum Consultivo Comunale contro il Ciclo del Cloro, per il quale l'Assemblea Permanente contro il Pericolo Chimico ha raccolto e consegnato 12.625 firme più di un anno fa in Comune.

Dopo ben sette mesi di riunioni delle Commissioni Consiliari perse in un insieme di schermaglie formali, la decisione per l'autorizzazione allo svolgimento del Referendum è infine passata al Consiglio Comunale, che lunedì dovrà votare e che ha infine trovato l'alibi formale voluto allo scopo di impedire alla città di esprimersi su di una decisione importante come quella che riguarda il mantenimento o meno delle pericolose produzioni del ciclo del cloro.

E' in gioco la sostanza del metodo democratico: come può l'amministrazione comunale impedire una consultazione richiesta da migliaia di persone che riguarda un aspetto di tale primaria importanza come il diritto alla salute, in un contesto di conclamata gravità e pericolosità quale quello rappresentato dal fosgene dal cvm e dai composti clorurati?
E come può il massimo responsabile locale della salute dei cittadini (per legge il Sindaco) ignorare una tale istanza su entrambi i piani che compongono la questione?
(a) Viene negata l'espressione democratica dei cittadini in una consultazione (unico strumento possibile ...)!
(b) Quali sono stati dopo quasi quattro anni dall'incidente del 28/11/2002 gli interventi necessari per tutelare la salute dei cittaini? Il fosgene dopo quasi quattro anni è ancora lì con il suo carico di morte!!!

ATTENZIONE!!!
il consiglio è ben deciso a votare contro l'indizione del referendum, causa una discutibile interpretazione delle leggi che sottendono all'esclusività delle questioni ammmissibili al voto nelle consultazioni locali: il sito di produzione del fosgene è sito di interesse nazionale!!!!?

NON SOLO!!!
Dalle ultime notizie emerge la volontà della maggioranza consiliare di votare contro persino al cosiddetto sondaggio proposto dall'amministrazione circa un mese fa come sostituto "addomesticato" del referendum, o quantomeno di intervenire per modificare la sostanza del quesito, eliminando di fatto ai cittadini ogni possibilità di esprimersi su una questione di tale importanza!!!

Il momento sarà difficile, per questo lunedì è bene essere numerosi.
Troviamoci tutti circa una mezz'ora prima, alle 14:30, davanti al Municipio di Mestre.

l'Assemblea Permanente contro il Pericolo Chimico

PS: Diffondete la notizia!
Malandrine Girls
   
23/05/2006 17:57
 
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News
In relazione alla richiesta di incontro espressa nel precedente comunicato, si informa che:

il Sindaco riceverà domani mercoledì 24 maggio, alle ore 14:15, al Municipio di Mestre in Via Palazzo, una delegazione dell'Assemblea Permanente contro il Pericolo Chimico.

Saranno oggetto della discussione le necessarie garanzie di trasparenza, partecipazione e affidabilità che dovrà avere la consultazione cittadina.


L'Assemblea Permanente contro il Pericolo Chimico
Malandrine Girls
30/05/2006 15:24
 
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Cari amici di Marghera Online. Vi seguiamo con continuo interesse. Vi giriamo una lettera di Peacelink, con informazioni che potrebbero contribuire alla vostra causa.

Cordiali saluti

Rita Filippo

Alessandro Marescotti ha scritto:
Data: Mon, 29 May 2006 23:53:39 +0200
A: taranto@peacelink.it, news@peacelink.it
Da: Alessandro Marescotti
Oggetto: Diffusione dati ambientali su Internet: cosa stabilisce la
Convenzione di Aarhus

E' poco applicata, ma è una miniera di diritti: la Convenzione di Aarhus.

Ad esempio...

Articolo 7 comma 1

Gli Stati membri adottano le misure necessarie per garantire che le autorità pubbliche strutturino l'informazione ambientale rilevante per le loro funzioni e in loro possesso o detenuta per loro conto ai fini di un'attiva e sistematica diffusione al pubblico, in particolare mediante le tecnologie di telecomunicazione informatica e/o le tecnologie elettroniche, se disponibile.


Ma è stata recepita nella legislazione italiana? Certo! Vedere qui sotto



Legge 16 marzo 2001, n. 108

(pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 85 del 11 aprile 2001 - Supplemento Ordinario n. 80)


"Ratifica ed esecuzione della Convenzione sull'accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l'accesso alla giustizia in materia ambientale, con due allegati, fatta ad Aarhus il 25 giugno 1998"
Per approfondimenti:
www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/aarhus_convenzione/convenzione_aarhu...
www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/aarhus_convenzione/in...

Leggiamo ad esempio...

Il cittadino attivo

Il cittadino, primo attore del processo di cambiamento, ha la possibilità di contribuire attivamente alla promozione dello sviluppo sostenibile. Per questo le pubbliche amministrazioni si impegnano a ottimizzare le potenzialità dell'intera società civile attraverso azioni di sensibilizzazione ed informazione e a promuoverne il coinvolgimento nei processi decisionali.

1. L'informazione:
Il cittadino deve essere informato sulle tematiche ambientali. Egli deve poter valutare la qualità dell'ambiente in cui vive e le modificazioni che lo minacciano. Le amministrazioni sono tenute a fornire informazioni chiare ed esaurienti, possibilmente attraverso l'uso di tecnologie informatiche interattive.

2. La partecipazione:
La partecipazione dei cittadini ai processi decisionali pubblici è la prima condizione di sostenibilità dello sviluppo. Le politiche ambientali devono essere basate sul confronto con i soggetti sociali interessati e tradursi in strategie condivise. Una decisione concertata con i destinatari e costruita con un alto tasso di consenso è una decisione democratica che ha più probabilità di essere attuata in modo ottimale grazie alla collaborazione di tutti. E' anche una decisione di migliore qualità: i cittadini e, in particolar modo le associazioni di protezione ambientale o in altro modo rappresentative, sono depositari di preziose conoscenze relative alla situazione del territorio, alle esigenze ambientali locali e agli interessi di chi vi abita.

Fonte: Ministero dell'Ambiente e la tutela del territorio

L’Agenda 21 nasce in una sede internazionale

Nel giugno del 1992 il grande Summit della Terra delle Nazioni Unite a Rio de Janeiro (UNCED, United Nations Conference on Environment and Development), ufficializza definitivamente la concezione dello sviluppo sostenibile a livello internazionale, sottoscrivendo un ampio documento definito “Agenda 21” (un'Agenda di azioni per il 21° secolo) dove, in 40 capitoli, vengono tratteggiati gli elementi essenziali per far imboccare a tutte le società umane la strada di una sostenibilità del proprio sviluppo economico e sociale.

L’Agenda 21 è un programma d’azione per tutta la comunità internazionale ma non contiene obblighi giuridici. (1)

L’Agenda 21 è ispirata al principio di integrazione delle politiche ambientali con quelle economiche e sociali e tende a tradurli in pratica in più di un centinaio di aree di programma che spaziano dall’atmosfera ai suoli, alle montagne, alle acque del pianeta ed in numerosi altri campi quali la scienza, la tecnologia, l’informazione ecc

Interessanti sono, ai nostri fini, le ricadute locali della direttiva delineata a Rio De Janeiro.
Secondo il documento di base “ogni autorità locale, dovrebbe dialogare con i cittadini, le organizzazioni locali e le imprese private ed adottare una propria Agenda 21 locale. Attraverso la consultazione e la costruzione del consenso, le autorità locali dovrebbero apprendere ed acquisire dalla comunità locale e dal settore industriale, le informazioni necessarie per formulare le migliori strategie”.

In sostanza, l'Agenda 21 Locale è il processo di partnership attraverso il quale gli Enti Locali (Comuni, Province, Regioni) operano in collaborazione con tutti i settori della comunità locale per definire piani di azione per perseguire la sostenibilità a livello locale.

Non è un documento, nè una serie di documenti, è uno strumento difficilmente codificabile, considerata la diversa natura dei problemi affrontati e le differenti priorità che contraddistinguono le autorità locali nella loro articolazione gerarchica e nella loro distribuzione territoriale. Un processo, dunque, e non (solo) un prodotto. Non ha senso pensare ad un’Agenda 21 Locale come un Piano d’azione predisposto da un referente esterno all’Amministrazione, senza un confronto con la comunità locale. Non si tratta neanche di un semplice processo di animazione sociale al cui termine si tratti solo di scrivere una carta o un documento di buone intenzioni, senza aver definito, anche dal punto di vista tecnico, gli strumenti per la sua attuazione.

Più precisamente, l’Agenda 21 locale è un processo di programmazione partecipata, capace di avviare strategie di sviluppo sostenibile, rispondenti alle caratteristiche locali, capaci di guardare al medio- lungo periodo e strutturate in modo integrato.

Secondo gli autori del testo che sto utilizzando, l’Agenda 21 locale ha, tra i suoi requisiti, quello di riguardare “l’integrazione degli aspetti ambientali, sociali, economici e culturali nonché la qualità della vita della popolazione locale”.

I “requisiti minimi” necessari alla costruzione efficace d’una Agenda 21 locale non sono pochi, né facili da ottenere nella maggioranza delle situazioni italiane. Essi sono:

Il coinvolgimento dei diversi attori.
La volontà e motivazione del governo e delle strutture pubbliche locali.
La strutturazione di forme di progettazione partecipata.
La consultazione permanente.
La disponibilità di informazione e l'attività di diagnosi.
La visione strategica e i Target.
La costruzione di un Piano d'azione integrato, da attuarsi sulla base del principio di sussidiarietà.
La capacità di attuazione e di monitoraggio.

Fonte: Edoardo Salzano
www.eddyburg.it/article/articleview/2211/0/17/


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(1) All'Agenda 21 si collega anche la
Convenzione di Aarhus (che prevede obblighi giuridici) e di cui abbiamo parlato qui
Malandrine Girls
25/06/2006 21:28
 
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Editoriale

La consultazione è entrata nel vivo in questi giorni: le prime lettere predisposte per la votazione sono arrivate in diverse zone del Comune di Venezia. Le lettere continueranno ad arrivare fino alla prossima settimana, e ci sarà tempo fino all'8 luglio per la rispedizione agli indirizzi predisposti nelle buste preaffrancate. Vi invitiamo, una volta ricevute le lettere, a spedirle quanto prima possibile; vi chiediamo anche, quale importante tramite conoscitore di queste tematiche, di assistere amici, conoscenti e vicini facendo comprendere le modalità di votazione, che potrebbero in alcuni casi creare qualche difficoltà. Alleghiamo per maggiore informazione la lettera che in circa 40.000 copie è stata distribuita nella maggior parte delle aree in terraferma ed in numerose aree del centro storico veneziano e delle isole. Vi chiediamo eventualmente di supplire con qualche copia aggiuntiva per le eventuali necessità di informazione.

È giunto il momento di andare oltre la chimica del cloro
Il 28 novembre 2002 si è sviluppato un incendio a poche decine di metri dal serbatoio contenente 15 tonnellate di fosgene: in un meccanismo naturale di autodifesa, in seguito all’improvvisa consapevolezza del vero significato del termine “rischio chimico”, un gruppo di persone che qui vivono e lavorano ha da allora messo il suo impegno a tutela della salute propria e dei propri cari, impegno culminato nella petizione referendaria sul ciclo del cloro. In questi giorni in tutto il Comune di Venezia è in corso non il referendum consultivo richiesto ma una consultazione per posta basata sullo stesso quesito, che chiede per la prima volta a tutti i cittadini elettori il parere sulla permanenza in laguna delle produzioni di cloro, fosgene e cvm.

La storia dell’utilizzo industriale del cloro è piena di insegnamenti sulla insidiosa pericolosità dei suoi composti se immessi in grandi quantità nell’ambiente in maniera incontrollata. È il caso del ddt, degli oli a base di pcb, peraltro ampiamente diffusi nei sedimenti lagunari, delle diossine, indesiderato sottoprodotto delle produzioni del ciclo del cloro e dell’incenerimento delle plastiche a base di pvc, per non citare i cfc, in grado di aggredire irreversibilmente lo strato protettivo di ozono.

Il cloro è presente in natura solamente nella forma estremamente stabile ed innocua nel sale: la scissione del sale nelle sue componenti elementari che avviene nell’impianto cloro-soda di Syndial (Eni) è pertanto il fondamento base per l’immissione di grandi quantità nell’ambiente di sostanze organiche clorurate. Nei circa trenta anni di continuo funzionamento tale impianto ha anche immesso enormi quantità di mercurio altamente tossico e persistente nell’ambiente, poiché prima di oggi non si è mai rilevata l’esigenza di aggiornarne la tecnologia di funzionamento, esigenza che viene inopinatamente posta ora che l’impianto è alla fine del suo ciclo di vita utile.
Il cloro si trasforma quindi in reagente nei processi produttivi del TDI di Dow Chemical in una forma chimica – il fosgene – talmente pericolosa che le dosi letali si misurano in parti per milione; negli impianti di produzione del pvc di Ineos/Evc si ha la combinazione con l’etilene per ottenere il cvm, composto tristemente conosciuto per le mortali conseguenze di una continuata esposizione lavorativa.

Il cuore del petrolchimico è il cracking di Syndial che produce propilene, butadiene ed etilene, del quale solo una parte minoritaria viene assorbita dalla produzione di cvm/pvc. L’etilene potrebbe essere invece funzionale ad un impianto per la produzione di polietilene di qualità da realizzarsi a Marghera, con un ritorno occupazionale positivo equivalente al totale degli addetti dei tre impianti del ciclo del cloro e che potrebbe essere un primo passo di una strategia industriale coerente, compatibile con l’ambiente e condivisa con la città. L’operazione, da quanto risulta da una notizia riportata su questo stesso giornale in un articolo del 12/11/2005 dal titolo “EniChem costruisce una nuova fabbrica”, pare sia nelle intenzioni dell’a.d. di Eni, Paolo Scaroni. Un tale intervento è sicuramente alla portata di un gruppo come Eni, la più grande realtà industriale italiana attiva nell’energia e nella petrolchimica che – con quasi 9 miliardi di euro di utile netto – non è certo priva delle risorse finanziarie necessarie e potrebbe in questo modo contribuire a saldare almeno in parte il consistente debito ecologico che ha contratto negli anni con l’area veneziana.

Anthony Candiello


Anche se di valore consultivo, sottolineiamo che la deliberazione di decine di migliaia di persone che votano e che votano NO potrà infatti finalmente costringere gli amministratori ad ascoltare le istanze dei cittadini ed intervenire per affrontare con serietà e decisione la questione di Marghera.

l’Assemblea Permanente dei Cittadini contro il Pericolo Chimico
Malandrine Girls
25/07/2006 15:20
 
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VITTORIA DI TUTTA LA CITTA'
"MargheraOnline.it"
A: "malandrine_girls"
Oggetto: VITTORIA DI TUTTA LA CITTA'!!! - Newsletter N.108 del 5-15/7/2006

Editoriale
Straordinaria e netta vittoria dei cittadini nella consultazione comunale veneziana per posta sulla permanenza del ciclo del cloro, sia sul piano della partecipazione (che si è assestata su di una media di poco inferiore al 35%) che sul piano del risultato (i No hanno superato l'87% in alcuni quartieri veneziani e si sono mantenuti su una media superiore all'80%!!!).
Il risultato 80/20 con una partecipazione superiore alle attese, con oltre 75.000 votanti (che probabilmente sono 90.000, vedasi di seguito), è quindi la certificazione di una netta volontà dei cittadini per un rapido intervento nei confronti di produzioni ritenute incompatibili con la città perché pericolose ed inquinanti.

Non vanno dimenticati inoltre un insieme di altri elementi che rafforzano il quadro che emerge di grande consenso della cittadinanza nei confronti delle posizioni dell'Assemblea Permanente sul ciclo del cloro:

(a) elementi ad incremento dei numeri appena indicati:
- il fatto che il Comune ha fermato l'apertura delle buste che continuavano ad arrivare anche dopo la scadenza stabilita (anche di sabato 8 luglio: diversi interventi anche sulla stampa hanno segnalato che i postini quel sabato hanno interrotto la raccolta alle 14 impedendo così la ricezione nei termini di molte risposte cittadine), in una misura stimabile, sulla base del flusso degli arrivi giornalieri, a circa 15.000 votazioni aggiuntive (per raggiungere un probabile complessivo numero di circa 90.000 voti !!!);

(b) elementi che hanno reso ancora più difficili le condizioni della votazione:
- la novità del meccanismo elettorale ed i tecnicismi necessari per una votazione non falsificabile, in particolare il problema del "tagliando di controllo" la cui assenza ha causato il mancato spoglio di circa 12.000 voti (che comunque secondo una prima analisi dell'amministrazione comunale confermano il trend 80/20 delle buste valide),
- la contemporaneità del voto con il referendum costituzionale, avvenuto il 25 e 26 giugno scorso, che ha creato non poche difficoltà in termini di sovrapposizione mediatica che ha reso meno comprensibile la consultazione sul cloro,
- il periodo estivo (e caldo), il meno adatto per il coinvolgimento della cittadinanza il week-end in incontri pubblici, dibattiti e presidi nelle piazze,
- il (pure contemporaneo) fenomeno "mondiali di calcio", per la naturale distrazione che comporta su tutte le altre notizie.

Ringraziamo coloro dell'Assemblea Permanente e delle associazioni collegate che hanno dedicato gratuitamente il loro tempo in queste settimane per attestare la correttezza delle operazioni di spoglio, distribuiti nei seggi come segue:

- seggio centrale: Giuliana e Domenico,
- Municipalità Mestre Centro: Franco (Medicina Democratica: www.medicinademocratica.org) e Umberto,
- Municipalità Marghera: Claudia e Maurizio,
- Municipalità Mestre Ovest: Marco e Lorenzo,
- Municipalità Favaro: Claudio e Narciso (entrambi del Wwf sezione di Venezia: www.wwf.it/venezia),
- Municipalità Venezia: Paolo ed Orazio (Vas: www.vasvenezia.com),
- Municipalità Lido: Luciano (Associazione "G. Bortolozzo": agb.provincia.venezia.it) ed Elena (Greenpeace: www.greenpeace.it/local/venezia).

Di seguito, per gli appassionati di statistica, riportiamo le nostre elaborazioni dei risultati del voto sulla base dei dati di fonte comunale (http://elezioni.comune.venezia.it/) suddivisi per municipalità, zone e quartieri con annessi (in allegato) grafici esplicativi.

Anthony Candiello

Speciale della settimana
In preparazione del richiesto incontro con il Ministro dell'Ambiente per portare con maggiore efficacia la nostra richiesta per superare finalmente le produzioni del ciclo del cloro, riportiamo uno "speciale emissioni di emergenza incontrollate di cvm". Buona lettura!

l’Assemblea Permanente dei Cittadini contro il Pericolo Chimico

La presente è una newsletter a cadenza generalmente quindicinale trasmessa attualmente a circa cinquecento iscritti. L'Assemblea Permanente si riunisce ogni mercoledì sera nella Sala Municipale di Marghera sin dalla settimana dopo il grave incidente avvenuto a pochi metri dal serbatoio di fosgene all'impianto TDI di Dow Chemical il 28 novembre 2002 (il fosgene è mortale per inalazione anche solo in poche parti per milione). Sito web di riferimento (anche per le iscrizioni): www.margheraonline.it. Per informazioni o altro scrivere a: info@margheraonline.it.

NB: i dati personali utilizzati per l'invio della presente newsletter sono trattati in conformità del D.Lgs.196/2003 "Codice in materia di protezione dei dati personali". Nel caso in cui si desideri interrompere il ricevimento della newsletter oppure cambiare l'indirizzo di posta elettronica dove ricevere la newsletter si seguano le istruzioni del fornitore di servizio Domeus riportate in fondo al messaggio.

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RISULTATI DELLLA CONSULTAZIONE SUL CICLO DEL CLORO A PORTO MARGHERA
Elaborazioni dell'Assemblea Permanente contro il Pericolo Chimico sulla base dei dati del Comune di Venezia (http://elezioni.comune.venezia.it/)

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Risultati di sintesi

Quantità %
Elettori 219.788
Fuori tempo (stima) 15.000
Buste ricevute 75.443 34,33% % Votanti
Buste valide 63.102 16,36% % Errate
Voti validi 62.541 0,74% % Nulle
Sì 12.456 19,92% % Sì
No 50.085 80,08% % No


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Risultati per Municipalità

Sezioni Elettori Voti %Votanti Validi Sì Sì(%) No No(%) Bianche Nulle Nulli Cont. Elettori(%)
Venezia-Murano-Burano 85 59.199 15.700 26,52% 15537 2135 13,74% 13402 86,26% 107 56 0 0 26,93%
Lido-Pellestrina 27 18.311 3.854 21,05% 3823 602 15,75% 3221 84,25% 22 7 2 0 8,33%
Favaro-Veneto 26 19.175 4.675 24,38% 4626 1190 25,72% 3436 74,28% 22 27 0 0 8,72%
Mestre-Carpenedo 98 70.708 22.431 31,72% 22235 4435 19,95% 17800 80,05% 113 83 0 0 32,17%
Chirignago-Zelarino 38 30.259 8.738 28,88% 8674 2549 29,39% 6125 70,61% 49 13 2 0 13,77%
Marghera 31 22.136 7.704 34,80% 7646 1545 20,21% 6101 79,79% 28 30 0 0 10,07%
Totale 305 219788 63102 28,71% 62541 12456 19,92% 50085 80,08% 341 216 4 0


--------------------------------------------------------------------------------

Risultati per Zona

Sezioni Elettori Voti %Votanti Validi Sì Sì(%) No No(%) Bianche Nulle Nulli Cont. Elettori(%)
Venezia Centro Storico 74 51.532 14.355 27,86% 14209 1876 13,20% 12333 86,80% 93 53 0 0 23,45%
Venezia Estuario 38 25.978 5.199 20,01% 5151 861 16,72% 4290 83,28% 36 10 2 0 11,82%
Venezia Terraferma 193 142.278 43.548 30,61% 43181 9719 22,51% 33462 77,49% 212 153 2 0 64,73%
Totale 305 219788 63.102 28,71% 62541 12456 19,92% 50085 80,08% 341 216 4 0


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Risultati per quartiere

N. Quartiere Sezioni Elettori Voti %Votanti Validi Sì Sì(%) No No(%) Bianche Nulle Nulli Cont. Elettori(%)
1 San Marco, Sant'Elena, Castello, Cannaregio 45 31.028 8.419 27,13% 8328 1122 13,47% 7206 86,53% 55 36 0 0 14,12%
2 Dorsoduro, Santa Croce, San Polo, Giudecca 29 20.504 5.936 28,95% 5881 754 12,82% 5127 87,18% 38 17 0 0 9,33%
3 Lido, Malamocco, Alberoni 22 14.733 3.407 23,12% 3382 503 14,87% 2879 85,13% 19 4 2 0 6,70%
4 Pellestrina, San Pietro in Volta 5 3.578 447 12,49% 441 99 22,45% 342 77,55% 3 3 0 0 1,63%
6 Murano 7 4.710 978 20,76% 970 175 18,04% 795 81,96% 5 3 2 0 2,14%
7 Burano 4 2.957 367 12,41% 358 84 23,46% 274 76,54% 9 0 0 0 1,35%
8 Favaro Veneto 26 19.175 4.675 24,38% 4626 1190 25,72% 3436 74,28% 22 27 0 0 8,72%
9 Carpenedo, Bissuola 40 31.678 9.856 31,11% 9757 2037 20,88% 7720 79,12% 59 40 0 0 14,41%
10 Mestre Centro 58 39.030 12.575 32,22% 12478 2398 19,22% 10080 80,78% 54 43 0 0 17,76%
11 Zelarino, Cipressina, Trivignano 15 11.900 3.133 26,33% 3106 1015 32,68% 2091 67,32% 22 4 1 0 5,41%
12 Chirignago, Gazzera 23 18.359 5.605 30,53% 5568 1534 27,55% 4034 72,45% 27 9 1 0 8,35%
13 Marghera, Catene, Malcontenta 31 22.136 7.704 34,80% 7646 1545 20,21% 6101 79,79% 28 30 0 0 10,07%
Totale 305 219788 63102 28,71% 62541 12456 19,92% 50085 80,08% 341 216 6 0


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Sondaggio sulla chimica: vince il no
Da: "Gente Veneta" online del 17 luglio 2006
www.gvonline.it/leggi_id.php?id=3012
L’80% dei cittadini votanti nel Comune di Venezia non vuole che la chimica resti a Marghera.
E’ questo il netto risultato della consultazione indetta nella scorse settimane dall’amministrazione lagunare.

Sono stati 75.443, ossia più di un terzo dei 219.788 aventi diritto al voto, i veneziani che hanno rispedito alle Municipalità le "buste gialle" con l'espressione di parere alla consultazione popolare sul ciclo del cloro a Porto Marghera.
Le "buste bianche" valide, corredate dal tagliando di controllo, sono state 63.102, e i voti validi 62.541: 50.085 (80.09%) per il no, 12.456 (19.91%) per il sì (216 le schede nulle, 341 quelle bianche, 4 i voti nulli).
I risultati della consultazione sono stati illustrati e commentati dal sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, al Municipio di Mestre, con una conferenza stampa alla quale sono intervenuti l'assessore comunale alla Pianificazione strategica, Laura Fincato, il presidente della Provincia, Davide Zoggia, il capo di Gabinetto del sindaco, Maurizio Calligaro. Il sindaco ha rilevato come sia stata molto alta, superiore a ogni previsione, la partecipazione alla consultazione, in linea con quella ai referendum, che perciò non può essere né minimizzata né banalizzata.
Cacciari ha poi risposto alla domanda che più di ogni altra gli veniva posta dai giornalisti ovvero che cosa significhi questo voto per l'Amministrazione comunale. Esso ci impegna ancora di più, ha risposto il sindaco, a risolvere rapidamente, organicamente, radicalmente il problema della riconversione di Porto Marghera: è questo che i cittadini ci chiedono, non certo di mandare a casa domani migliaia di lavoratori. Questo voto rafforza l'azione del Comune, già avviata nei diversi tavoli di trattativa a livello nazionale: non si possono rimandare oltre scelte rapide e inequivoche per la riconversione dell'intero assetto produttivo di Porto Marghera, in totale sicurezza per i lavoratori e i cittadini, attraverso nuovi investimenti, le bonifiche e il disinquinamento.
Davide Calimani
Malandrine Girls
   
20/07/2012 05:25
 
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CHE NOVITA'??/E' SEMPRE LA SOLITA STORIA
ANCHE PRIMA COME ADESSO ALL'ARCOCOSTITUZIONALE E AI PARLAMENTARI ??DA' UN FASTIDIO TEDIOSO IL PARERE SCRITTO DIRETTO DEI CITTADINI CHE LI BOCCIANO E LI DELUDONO E LI SCONFESSANO
spero di essere riuscito ad inserirmi a tutti questi messaggi di estremo valore-valenza-validità
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