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IL CASO MARGHERA - BOMBA CHIMICA AL FOSGENE

Ultimo Aggiornamento: 02/12/2013 21:33
28/03/2006 18:07
 
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28 marzo 2006- lettera alle Iene

Vi riporto di seguito le ultime notizie sul caso DOW Chemical di Marghera, una bomba chimica che potrebbe causare maggiori danni del risveglio del Vesuvio. Mi ero già rivolta a Striscia, ma dopo un primo contatto non ho più avuto risposte. Siamo un gruppo di persone sparse in Italia, ci di volontariato virtuale nel settore ambiente. Alcuni di noi abitano o lavorano nei pressi di Marghera.
Fateci sapere qualcosa. Perché il caso Dow (vedi Bhopal) sembra il segreto di Pulcinella, sta diventando una farsa. Spero che il vostro programma sia davvero libero da condizionamenti di qualsiasi tipo.

Allego il file della Memoria Referendum

Rita Filippo



Incredibile.

Vi alleghiamo tempestivamente l'estratto della notizia, riportata oggi in anteprima dal Corriere Veneto, relativa al parere negativo del Ministero dell'Interno sull'ammissibilità formale del Referendum Consultivo Comunale sul Ciclo del Cloro, allo scopo di allertarvi tutti sulla necessità di mobilitarci immediatamente a difesa del referendum.

Il parere è stato richiesto al Prefetto dai presidenti delle commissioni consiliari competenti, Paolino D'Anna e Giorgio Chinellato, alcuni giorni prima di ricevere la diffida formale da parte della Filcem-Cgil di Venezia (rappresentata dall'avv. Azzalini). Il Prefetto ha quindi inoltrato la richiesta di parere al proprio ministero di afferenza, che ha ratificato tramite le sue due direzioni "autonomie" e "servizi elettorali" la sua conclusione, che il Prefetto a comunicato ieri mattina al Sindaco Massimo Cacciari.

Le valutazioni sull'ammissibilità vengono effettuate dopo oltre un anno dalla consegna delle 12.625 firme, dopo una serie di incomprensibili ritardi formali (lo statuto indica con precisione un mese di tempo per arrivare al voto in consiglio, mentre abbiamo già superato i sei mesi!). Le valutazioni di ammissibilità avrebbero peraltro dovuto essere effettuate alla consegna dei moduli vidimati nel momento della richiesta di indizione nell'autunno 2004, non certo ora - anzi la consegna stessa è la conferma che il referendum era già stato ritenuto in qualche modo ammissibile dagli organi comunali deputati.

Traspare la scarsa autonomia e capacità decisionale dell'amministrazione comunale dimostrata dalla richiesta di indicazioni al governo centrale su decisioni così rilevanti per la salute locale dei cittadini veneziani. Governo che poi decide per tramite del suo ministero dell'interno - non certo ministero competente in termini di salute ed ambiente. In un trasferimento continuo di competenze tra locale e nazionale con il solo scopo di impedire ai cittadini di esprimere la propria opinione sulla permanenza di produzioni di dimostrata pericolosità e dannosità per la salute come quelle del ciclo del cloro. A totale dispregio di un istituto di partecipazione democratica, quale è il referendum, per il quale ne viene garantita l'esecuzione solo ove vi siano immediate ricadute convenienti per i diretti amministratori (leggasi: referendum per la moltiplicazione degli organi amministrativi ...).

Inaudito. Il segnale è estremamente negativo per la tanto decantata democrazia delle nostre istituzioni.

Norme e leggi sembrano totalmente ininfluenti quando ci si avvicina ad un contesto che sembra "intoccabile" come è per il paradigma che vuole Porto Marghera territorio destinato a perpetuare senza limiti temporali né vincoli sulle produzioni rischiose il proprio degrado ambientale e sanitario - degrado cui ovviamente è strettamente collegato quello industriale e produttivo: chi mai vorrà investire in un territorio "marchiato" da rischio chimico ed inquinamento pesante? Provate a leggere più avanti nello "speciale" riportato quanto sviluppo e quanta occupazione si è generata a Tolosa dopo il terribile incidente del 2001.

Trattandosi di un parere, va detto che questo non è vincolante per l'amministrazione comunale, ma è chiaro che tale parere (che ci informano essere molto dettagliato) influenzerà pesantemente le decisioni che dovrà prendere il consiglio comunale per l'indizione del referendum. Ora proveremo in ogni caso a verificare quanto espresso dal ministero, e stabiliremo le prossime azioni da intraprendere - la battaglia non si ferma, metteremo l'amministrazione comunale di fronte alle sue più importanti responsabilità - la tutela della salute dei cittadini.

Alleghiamo alla newsletter la notizia citata e la lettera che specifica relativa alla diffida del sindacato.

Prossimi eventi
Mercoledì 5 aprile, alle ore 21, nell'ambito della consueta Assemblea, sarà presente un regista con i suoi collaboratori per effettuare riprese dell'Assemblea da inserire in un film su Porto Marghera e le battaglie per il rispetto dell'ambiente. Vista la situazione, è però opportuno che in tale occasione ci incontriamo tutti, partecipanti e simpatizzanti dell'Assemblea, per stabilire le modalità con cui reagire a questa grave ingerenza nazionale a discapito della nostra salute.

Verso metà di maggio è invece pianificato un evento organizzato dall'Assemblea di grande richiamo. A breve maggiori informazioni.

Cordiali saluti,

l'Assemblea Permanente contro il Pericolo Chimico

La presente è una newsletter a cadenza generalmente quindicinale trasmessa attualmente a circa cinquecento iscritti. L'Assemblea Permanente si riunisce ogni mercoledì sera nella Sala Municipale di Marghera sin dalla settimana dopo il grave incidente avvenuto a pochi metri dal serbatoio di fosgene all'impianto TDI di Dow Chemical il 28 novembre 2002 (il fosgene è mortale per inalazione anche solo in poche parti per milione). Sito web di riferimento (anche per le iscrizioni): www.margheraonline.it. Per informazioni o altro scrivere a: info@margheraonline.it.

NB: i dati personali utilizzati per l'invio della presente newsletter sono trattati in conformità del D.Lgs.196/2003 "Codice in materia di protezione dei dati personali". Nel caso in cui si desideri interrompere il ricevimento della newsletter oppure cambiare l'indirizzo di posta elettronica dove ricevere la newsletter si seguano le istruzioni del fornitore di servizio Domeus riportate in fondo al messaggio.

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Vincoli temporali e date del Referendum
(attenzione: il parere negativo del Ministero sull'ammissibilità del Referendum mette tutto in discussione)
Data consegna 12.625 firme al Segretario generale del Comune: 17 febbraio 2005
Data riattivazione procedura per il referendum: 29 settembre 2005
C'è quindi stato un passaggio ulteriore, la trasmissione da parte del Presidente del Consiglio Boraso Comunale al Sindaco, avvenuta il 30/11/2005, che però, leggendo lo statuto, non dovrebbe avere alcuna rilevanza. Nel senso che neppure tale trasmissione è avvenuta entro i trenta giorni indicati sotto, che però dovrebbero essere, da quanto si capisce, trenta giorni per arrivare alla pronuncia del consiglio comunale. Il Segretario Generale del Comune più volte ha evidenziato che tale vincolo temporale dei trenta giorni non è vincolante (nel linguaggio giuridico ciò perché è un vincolo ordinatorio e non perentorio perché non sono indicate le sanzioni nei confronti di un non rispetto delle procedure). D'accordo, ma ci vorrebber maggiore rispetto per i cittadini ...

Lo schema temporale dovrebbe essere il seguente:
proposta promotori --> 30gg (già ampiamente sforati!!! ad oggi sono passati esattamente SEI MESI!!!! ) --> si pronuncia (2/3 richiesto) il consiglio comunale su relazione commissione consiliare --> entro 90gg Sindaco indice referendum --> data entro range di 45gg (quindi dalla delibera del consiglio non oltre 4 mesi e mezzo).

Estratto dal Regolamento comunale
...
Art 9
Sull'ammissibilità della proposta, vista sia sotto il profilo sostanziale, sia sotto il profilo formale in merito alla ritualità della procedura seguita, si pronuncia il Consiglio Comunale entro trenta giorni dalla presentazione della proposta stessa, su relazione del Presidente della Commissione Consiliare competente.
Il presentatore ha facoltà, fino al momento de!la votazione dell'assemblea, di inoltrare ulteriori memorie e note illustrative.

Art. 10
La deliberazione del Consiglio Comunale che indice il referendum consultivo deve essere approvata con il voto favorevole dei 2/3 dei Consiglieri assegnati e deve precisare il quesito, espresso in modo sintetico e di facile interpretazione, da rivolgere agli elettori.
Entro novanta giorni dall'esecutività della deliberazione consiliare, il Sindaco indice il referendum e fissa la data della votazione con propria ordinanza, che deve essere emanata non oltre il quarantacinquesimo giorno antecedente la data della votazione.
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