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    malandrine
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    00 05/05/2006 16:56

    Tra le battaglie della Rosa nel Pugno, oltre all'abolizione dei finanziamenti alla scuola privata, alla legge sui Pacs, al reddito minimo garantito c'è anche l'abolizione della legge Urbani che prevede pene repressive per chi scarica da Internet file protetti. La richiesta è stata oggetto di un breve esame nel vertice di giovedì sera, ma la Rosa auspica che venga inserita nel programma dell'Unione.

    Tra gli emendamenti presentati da Emma Bonino a nome della Rosa nel Pugno giovedì sera alla riunione dei segretari dei partiti della Coalizione dell’Unione, oltre alle richieste di inclusione del salario minimo garantito, cancellazione dei finanziamenti pubblici alle scuole private, l’introduzione dei Pacs, e liberalizzazione degli ordini professionali vi era anche la richiesta relativa all’abolizione della “legge 128 del 21 maggio 2004 (detta anche legge Urbani) relativa a interventi per contrastare la diffusione telematica abusiva di materiale audiovisivo”, che prevede la creazione di un vero e proprio apparato repressivo da Stato di polizia contro pratiche di consumo di materiale digitale comuni a milioni di cittadini.

    Già contenuta nei 31 punti di Fiuggi adottati nel settembre scorso, la battaglia contro la Legge Urbani risale alla primavera del 2004 quando, a pochi giorni dall’adozione del testo, l’eurodeputato radicale Marco Cappato aveva organizzato una disobbedienza civile “virtuale” per denunciare gli aspetti proibizionisti della legge, scaricando da un sito peer to peer un film nella sala riunioni del Partito Radicale. Qualche giorno dopo Cappato denunciò, con l’aiuto dell’avvocato Veutro, il sito del Ministro dei Beni Culturali Urbani che non si era messo a norma della sua stessa legge.

    L’emendamento è stato oggetto di un breve esame, e il tema rimandato a future iniziative specifiche dell’Unione. A tal proposito, Marco Cappato e Marco Perduca (rispettivamente membro della Segreteria e della Direzione della Rosa nel Pugno) hanno espresso l’auspicio che i giorni che separano dalla sottoscrizione del programma possano consentire la maturazione di una più approfondito esame della questione, affinché l’impegno per l’abolizione della legge Urbani sia inserito in programma o comunque fatto proprio da Prodi.

    [ da www.rosanelpugno.info ]

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    malandrine
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    00 05/05/2006 16:58
    No ai brevetti software, Stallman scrive al Parlamento
    Richard Stallman, presidente della Free Software Foundation, ha scritto una lettera aperta ai parlamentari italiani nell'imminenza del voto al Senato di una mozione che chiede all'Italia di respingere la direttiva europea sui brevettti software.
    In occasione del voto sulla mozione, sottoscritta da 99 parlamentari di tutti gli schieramenti, il senatore Verde Fiorello Cortiana, paladino del software libero, propone per il 17 maggio una mopbilitazione nazionale. Ecco il testo della lettera di Stallman.

    Cari membri del Parlamento italiano,

    Gli sviluppatori e gli utilizzatori di software in Europa si troveranno di fronte ad un grande pericolo se l'UE permetterà di brevettare le tecniche di software: il pericolo di essere incriminati per le idee contenute nei software che essi sviluppano e usano.

    A differenza del copyright, che protegge la descrizione dell'intero programma ma non le singole idee che lo compongono, la brevettabilità del software consentirebbe un monopolio sull'uso di tecniche generiche. Un programma complesso è la combinazione di migliaia di queste tecniche. Se un paese permette la brevettabilità di ognuna di queste tecniche, un programma complesso può infrangere centinaia di brevetti in un colpo solo. ( secondo uno studio svolto lo scorso anno il Kernel di Linux, la parte centrale del programma linux, usato per il sistema operativo GNU, infrangerebbe 283 brevetti USA)

    Come sono queste tecniche? Consideriamo la "progress bar", la barra progressiva che gradualmente passa dallo 0% al 100% mostrando sullo schermo la realizzazione di una operazione, come l'apertura di una pagina web o lo scaricamento di un documento. Questa tecnica è una piccola parte contenuta in migliaia di programmi software che svolgono differenti funzioni. Persino questa tecnica è stata brevettata all'Ufficio Europeo dei Brevetti, insieme ad altre 50.000, a dispetto dello stesso trattato costitutivo dell'Ufficio Europeo dei Brevetti. Se la Direttiva del Unione Europea desse un valore legale a questi brevetti, gli sviluppatori e gli utilizzatori di migliaia di programmi rischierebbero la minaccia di incriminazioni.

    Un programma è come un romanzo: una raccolta di dettagli che insieme sviluppano molte idee. Immaginate cosa accadrebbe se ogni idea letteraria venisse brevettata, per esempio "una scena d'amore con una donna sul balcone" o "gli occhi blu di una persona che assomigliano al mare". Chiunque scrive un romanzo potrebbe violare diverse centinaia di brevetti; se uno scrittore scrivesse con la preoccupazione di essere incriminato difficilmente scriverebbe un buon romanzo. Non è questo il modo di promuovere la scrittura né dei romanzi, e neanche dei programmi software.

    Le pressioni per la brevettabilità del software provengono principalmente dalle multinazionali dell'informatica. Esse vogliono la brevettabilità del software perché ognuna ne detiene migliaia negli USA e li vuole importare in Europa. Se l'Europa permetterà la brevettabilità del software le multinazionali (molte non europee) avranno uno strumento di controllo sull'uso del software in Europa.

    Molti legislatori non hanno mai avuto a che fare con lo sviluppo di software, così possono credere ai miti relativi all'efficacia dei brevetti sul software. Per esempio il mito sulla protezione brevettuale dell'intero disegno di un prodotto, se si dice che un programmatore può ottenere un brevetto per "proteggere il suo programma" questo potrebbe avvalorare questo mito.

    Poi c'è il mito che vuole che i brevetti possano "proteggere" i "piccoli inventori" dalla competizione delle multinazionali. Se questo fosse vero le multinazionali non sarebbero favorevoli alla brevettabilità del software. Ogni multinazionale usa le sue migliaia di brevetti per mettere ognuno nelle condizioni dello scambio le licenze. Così facendo il programma innovativo di un piccolo inventore combinerebbe le sue poche nuove idee brevettate con le centinaia (o migliaia) di idee ben conosciute, alcune brevettate da IBM, alcune brevettate da Microsoft, ecc. Poi loro si comporteranno con lui come se la questione dei brevetti non ci fosse. C'è quindi il mito del vantaggio che le compagnie americane avrebbero proprio perché gli USA riconoscono la brevettabilità del software mentre l'Europa no. Se questo fosse vero, le compagnie statunitensi ed il governo degli Stati Uniti non presserebbero l'Europa per consentire la brevettabilità del software.

    Al contrario l'Europa ora ha un vantaggio.

    I brevetti degli Stati Uniti riguardano soltanto ciò che è fatto negli Stati Uniti, ma ognuno può avere un brevetto statunitense. Le compagnie europee possono avere brevetti statunitensi e attaccare gli sviluppatori americani. Ma attualmente gli Americani non possono avere brevetti software Europei e quindi attaccare gli Europei. Fino a che l'Europa rifiuterà di brevettare il software, l'Europa avrà questo vantaggio, Se l'Europa mantiene il suo vantaggio, con il rifiuto di brevettare software, finalmente il mio paese può trovare necessario competere cambiando la sua insensata politica. Per favore aiutate gli Stati Uniti a salvarsi dai brevetti sul software, salvando innanzitutto voi stessi.


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    malandrine
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    00 21/07/2006 09:46
    Un'improvvisa inversione di tendenza
    Microsoft annuncia convertitore per formati open-source
    un'improvvisa inversione di tendenza
    Olivier Turquet

    Fonte: Agenzie, Buone Nuove - 7 luglio 2006
    7 luglio 2006

    Microsoft apre all'OpenDocument Format (ODF), il formato aperto per il salvataggio e lo scambio di documenti office, sino ad oggi considerato l'alternativa ai noti formati proprietari (DOC, XLS e PPT) della società di Redmond utilizzati per l'applicativo Microsoft Office. L'inattesa apertura di Microsoft all'Odf avverrà per mezzo di un plugin gratuito che potrà essere installato in Office 2007. Tale strumento, chiamato ''Open XML Translator'', fa parte di un progetto open source, già presente su SourceForge.net, per la conversione da Open XML a ODF e viceversa.
    Si tratta di un'inversione di tendenza rispetto a quanto dichiarato fino a poco tempo fa e motivata del crescente interesse di Istituzioni e società private per i programmi "open-source".
    Malandrine Girls
  • ballaconilupi
    00 06/10/2006 17:51
    Young l'anti-Gates porta in Italia Lulu.com per autori fai da te
    3 ottobre 2006 2.27

    MILANO (Reuters) - Dopo aver co-fondato Red Hat, società di primo piano nel software open source che ha lasciato lo scorso anno perché "ormai troppo grande", il canadese Bob Young, definito da alcuni osservatori "l'antidoto a Bill Gates", è deciso a espandere nel Vecchio Continente il suo "Lulu.com", un marketplace per autori-editori indipendenti che negli Usa ha già scosso il mondo editoriale.

    Citato al 18esimo posto dell'ultima Top 50 di Silicon.com, una classifica dei "titani" dell'industria tecnologica, Young, 52 anni, si tiene lontano dalle convention in grande stile e preferisce lanciare la versione italiana di Lulu.com (www.lulu.com/it) incontrando un giornalista alla volta in un ristorante di Milano.

    "Credo nel libero mercato", dice Young a Reuters della sua filosofia, focalizzata ora su Lulu, sito nato nel 2002 che consente ad autori di libri, video o brani musicali di pubblicare e vendere le proprie opere in modo indipendente, restando proprietari dei diritti e decidendo quanto guadagnare su ogni copia venduta, su cui Lulu detiene una piccola percentuale.

    Una teoria che i critici in America hanno già battezzato "luluismo", un mix insolito di comunismo e capitalismo che mira a dare ai lavoratori il controllo dei mezzi di produzione ma permette anche al libero mercato di decidere sul successo delle singole iniziative, come spiega la stessa Lulu in una nota per la stampa.

    "Internet è diverso da ogni altro media ed è molto indefinito. Nessuno sa in anticipo se un progetto funzionerà oppure no. Basti pensare a Skype o a MySpace", spiega Young, in tour in Europa per il lancio di Lulu in Italia e Spagna, dopo la Francia. Obiettivo è essere presente in sei paesi in Europa, incuse Germania, Paesi Bassi e Gran Bretagna. "Saremo in Estremo Oriente entro la fine dell'anno", aggiunge Bob Young.

    Quanto alle rigide regolamentazioni per la tutela dei copyright, che negli ultimi anni hanno costretto giganti del file-sharing gratuito come Napster a cambiare pelle, le regole sono come gli arbitri nelle partite di calcio, spiega Young.

    "Gli arbitri non piacciono a nessuno ma senza di loro non si potrebbero giocare le partite", dice Young, appassionato di golf e proprietario della Hamilton Tiger-Cats, il team canadese della Football League.

    LA "LULU-LUZIONE"

    Nato nel 2002, Lulu prende il nome da un'antica espressione dello slang americano, che significa "una persona, un oggetto o un'idea rimarchevole", ma ha una genesi meno studiata.

    "Mia figlia mi chiamava Papa-lu, poi ci è venuto in mente Lulu, una parola facile e breve. Abbiamo cercato su dictionary.com se questa parola esistesse e abbiamo scoperto che aveva un significato per noi illuminante".

    L'idea di base di Lulu è permettere a "quegli otto autori su 10" che non trovano spazio nelle case editrici "non perché non venderebbero, ma perché non venderebbero abbastanza", di pubblicare le proprie opere restando proprietari dei diritti, senza costi di attivazione o minimo d'ordine e con uno spazio illimitato. Un minimo di dimestichezza con software per la scrittura e con Internet sono tuttavia indispensabili, a scorrere le pagine del sito.

    L'opera viene caricata (upload) dall'autore
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    renge
    Post: 49
    Registrato il: 23/05/2007
    Utente Junior
    00 17/10/2012 22:07
    Non trovo la discussione
    Ciaooooo. Non trovo la discussione della presentzaione del mio libro. Chi mi aiuta?