Al Gore, candidato "ambientalista" alla presidenza degli Stati Uniti, sconfitto per una manciata di "dubbi" voti alle elezioni del 2000, e vicepresidente durante i due mandati di Clinton, mette in guardia non solo la popolazione statunitense ma tutto il mondo, sui danni che l'effetto serra e il progressivo "riscaldamento globale" produrranno se non si pone rimedio alla sconsiderata e inarrestabile crescita delle emissioni di gas inquinanti nell'atmosfera. In seguito alla sconfitta maturata alle elezioni del 2000. Al Gore decide di dedicarsi alla salvaguardia del pianeta impegnandosi totalmente contro i diffusi fraintendimenti riguardo il tema del "riscaldamento globale". Spinto e animato anche da dolorose vicende private comincia così a girare il mondo per tenere conferenze delle quali questo film di Davis Guggenheim (regista della nota serie TV "E.R."), sulla scia dei film-documento di Michael Moore, ne costituisce un'intensa testimonianza. Conscio di andare incontro allo scetticismo delle persone ma forte delle sue ricerche nel campo e di vent'anni di esperienza (già nel 1992 aveva pubblicato il libro Earth in the Balance: Ecology and the Human Spirit sul quale si basa la sua attuale "predicazione") Gore espone una serie di dati scientifici inattaccabili, di previsioni fondate sul nostro prossimo futuro e offre risposte alla domanda su come affrontare il riscaldamento globale del pianeta. Il ritratto è sconfortante e per questo "scomodo" ... scomodo per i governi, che al momento fanno finta di non sentire, vedere, sapere e scomodo per le persone che pensano non ci siano limiti allo sviluppo. Il Pianeta sta andando verso la distruzione, e i responsabili purtroppo siamo noi. I dati e i segnali parlano chiaro. Grosso modo dalla seconda metà del secolo scorso la popolazione mondiale è quasi triplicata e la conseguente massiccia emissione di anidride carbonica (dovuta soprattutto all'utilizzo degli idrocarburi) ha "ispessito" l'atmosfera, che in tal modo trattiene maggiormente i raggi infrarossi solari e si surriscalda. E' "l'effetto serra", con tutti i disastri che ne conseguono, in un concatenamento accelerato. A evidenziare questo fenomeno sono due aree cosiddette "sentinella": i due poli (se la temperatura all'Equatore cresce di 1 grado, ai Poli cresce di 12 !), le cui calotte di ghiaccio hanno la fondamentale funzione di specchio per il 90% delle radiazioni provenienti dal sole, ma che negli ultimi 40 anni hanno perso il 40% dello spessore. Insieme all'Europa, i principali colpevoli sono gli Stati Uniti. Il problema è che l'American Petroleum Institute ha avuto dall'amministrazione l'incarico di occuparsi delle politiche ambientali. Non potendo però lavorare contro sè stessi, sono proprio i colossi dell'oro nero e dell'automobile a sostenere "il dubbio come prodotto da vendere" all'opinione pubblica per screditare risultati scientifici allarmanti. Supportato da grafici, animazioni, immagini di repertorio, il documentario si chiude tuttavia in modo speranzoso, indicando gli accorgimenti che ognuno può seguire nel proprio quotidiano per contribuire a salvare il pianeta e le nostre sorti future. L'unico limite del film è forse stato quello di aver inserito argomenti privati che dipingono l' "ex futuro presidente degli Stati Uniti" forzatamente come un uomo senza pecche, dedito esclusivamente alla famiglia e alle sorti della Terra. Utilizzare un testimonial onnipresente, associando un'idea o un valore a un volto noto, rischia di essere controproducente e oscura un po' tutto il lavoro di squadra che ci sta dietro. Detto questo Una scomoda verità è sicuramente una di quelle opere che andrebbero viste comunque perché riguarda tutti, nessuno escluso. E', a mio parere, un "lavoro" serio e interessante di documentazione e divulgazione scientifica ... preciso, lucido, chiaro, coinvolgente e molto istruttivo ... |